No a nuovi compiti dello Stato. Quei milioni vadano alle famiglie e agli asili nido

Il Governo vuole investire 9,4 milioni per acquisire Alloggi Ticino SA. Il PLRT dice no: priorità a socialità e conciliabilità, non a espansioni para-immobiliari

Il Messaggio governativo n. 8603 del 20 agosto 2025 chiede al Gran Consiglio un credito d’investimento di 9,42 milioni di franchi per rilevare l’intero capitale sociale di Alloggi Ticino SA. Per il PLRT questa operazione amplia i compiti dello Stato in un settore che non è un compito proprio del Cantone. È una scelta sbagliata di priorità e di principio: respingiamo la proposta.

Il PLRT chiede che le risorse siano riallocate dove i problemi sono reali. È così possibile potenziare ulteriormente l’impegno cantonale dove servirà sempre più: conciliabilità famiglia-lavoro e sostegno agli asili nido. Le famiglie vivono difficoltà concrete, i nidi attraversano fasi complesse e talvolta emergono pratiche che non vogliamo più vedere: a Bellinzona, per il nuovo nido “Drago Mago”, l’accesso ai posti è stato di fatto dato con priorità a chi offre la rata più alta, una dinamica che il dibattito pubblico ha giustamente definito inaccettabile. È l’ennesimo campanello d’allarme sulla pressione che grava sui servizi per l’infanzia.

Occorre inoltre intervenire subito anche sull’affitto minimo in assistenza. Con il tasso guida della Banca nazionale svizzera allo 0% dal 20 giugno 2025 e il tasso ipotecario di riferimento per le pigioni sceso all’1,25% dal 1° settembre 2025, è doveroso rivedere i parametri dell’“affitto minimo” riconosciuto alle persone in assistenza: l’adeguamento libera risorse che vanno destinate alla conciliabilità (posti nido, stabilizzazione delle rette, sostegni mirati), non a espansioni para-immobiliari dello Stato.

La posizione del PLRT è chiara:

  • No all’aumento dei compiti dello Stato attraverso l’acquisizione di una società immobiliare: non è questa la missione del Cantone.
  • Sì a investimenti mirati in socialità e conciliabilità, potenziando l’offerta di posti nei nidi, stabilizzando il settore e sostenendo concretamente i bilanci delle famiglie.
  • Sì a regole eque e trasparenti, che garantiscano l’accesso ai servizi in base ai bisogni, non alla capacità di pagare rate più alte.

Questa è socialità, questa è conciliabilità, queste sono priorità.