La non emarginazione degli anziani passa anche da noi

Il tema dell’invecchiamento della popolazione merita sempre più attenzione e va affrontato ricordandone sia la complessità, sia la delicatezza. I temi della mobilità, dell’indipendenza, dell’autosufficienza, sono centrali, certo, così come lo è l’intergenerazionalità e la necessità di mettere sempre le persone al centro. 

Stabio vanta ben due strutture interamente dedicate ai più anziani. Rappresenta un luogo di ritrovo la cosiddetta “Casina”, gestita da molti anni dai volontari dell’associazione ATES (Associazione Terza Età Stabio), così come il “Centro diurno”, coordinato direttamente dal Comune. Tali strutture, complementari tra loro e ben funzionanti, sono molto apprezzate. Le frequento entrambe e posso dire, anche a nome del resto del gruppo PLR a Stabio, che i due centri costituiscono un valido punto di riferimento per tutti gli anziani del paese ed è perciò importante garantire tutte e due queste realtà, con i loro servizi dedicati alla fascia più anziana della nostra popolazione. L’aumento della speranza di vita è certamente una sfida ma anche un’opportunità. Pensiamo alla via delle collaborazioni intergenerazionali, che ci ha ispirato, per fare solo un esempio, nell’acquisto da parte del Comune della Casa del Sole. Struttura a due passi dalla Casa Comunale e da altri servizi centrali, che non solo è punto di ritrovo per i nostri anziani ma che ospita anche l’asilo nido. Una realtà bellissima, non solo utile. Non dobbiamo fermarci qui però: questo importante passo concretizzato in questa ultima legislatura deve essere il primo di una serie, al fine di stimolare, nel prossimo quadriennio, nuovi ed importanti servizi utili alla fascia d’età meno giovane e più bisognosa. Pensiamo al campo dell’assistenza e cura a domicilio, agli spazi aggregativi e intergenerazionali, a nuovi spazi urbani fruibili con facilità e davvero alla portata di tutti, compresi i più anziani.
Non sempre sono necessarie grandi opere per migliorare il benessere dei nostri cittadini, a volte bastano piccoli, ma concreti accorgimenti. 
Lo scoppio della pandemia di COVID-19, per esempio, sta mettendo questa fascia d'età in uno stato di allerta non solo dal punto di vista sanitario, ma anche da quello in ambito sociale: perdita del ruolo sociale, emarginazione, solitudine, sono questi i fattori che gravano sulle loro vite in questo periodo come e più di una malattia. Il rischio più grande è la malattia della mente prima di quella del corpo: affrontare la solitudine in età avanzata può comportare l’assenza di stimoli, desideri e aspettative che portano gli anziani a lasciarsi andare...Bisogna perciò ripensare e riorganizzare i propri servizi mettendo in campo inedite forme di vicinanza alle persone e coinvolgendo attivamente anche tutta la popolazione. 
L’emergenza deve essere l’occasione per sperimentare servizi “a distanza” che potranno essere usati anche in futuro: l'istituzione di contatti periodici con i servizi competenti, video-chiamate e altre modalità alla gestione della solitudine delle persone più sole o degli anziani scaldano il cuore, rompono l’isolamento della quotidianità e rendono la vita degna di essere ancora vissuta. 
Per decenni ho lavorato come maestro di scuola, ora, da pensionato, mi dedico alla cosa pubblica con una particolare attenzione non solo per i bambini ma anche per gli anziani. Penso alla salute e l’integrità fisica delle persone, certo, ma anche a quel di più che fa la differenza. Con questo sentimento mi candido ancora una volta al Consiglio Comunale di Stabio e spero di essere rieletto, coi miei 63 anni, insieme ai giovani liberali che ne hanno una ventina. Intergenerazionale è meglio, interclassista anche. La mia pensione dalla scuola è dedicata ad una scuola di vita che si chiama politica, senza la quale la vita di ognuno sarebbe molto diversa. Ricordiamolo e andiamo a votare tutti il prossimo 18 aprile.

Fulvio Moretto, consigliere comunale PLR in carica e candidato alle prossime elezioni comunali a Stabio

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Pubblicato sul L'Informatore del 5 marzo 2021